La giunta Proietti sta per preadottare la bozza del calendario venatorio dell’Umbria 2025/2026: non c’è la preapertura.
Niente preapertura; caccia a cesena, tordo bottaccio e tordo sassello aperta fino al 31 gennaio; anticipata invece al 19 la fine della stagione di caccia alla beccaccia: s’articola su questi tre cardini la prima bozza del calendario venatorio dell’Umbria 2025/2026, che la giunta regionale (la guida Stefania Proietti, indipendente di centrosinistra) è pronta ad adottare dopo il confronto nella consulta. Sta dunque per avviarsi l’iter che, dopo i pareri della terza commissione consiliare, dell’Ispra e del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, porterà all’approvazione definitiva.
In contemporanea, la giunta regionale fa sapere di aver avviato le procedure per attivare la caccia in deroga, e di aver introdotto il tesserino digitale per la caccia di selezione.
La prima stagione a guida Proietti
«L’Umbria è da sempre una regione a forte vocazione venatoria» commenta Simona Meloni, assessore regionale all’Agricoltura, «una tradizione che abbiamo voluto valorizzare. Per questo abbiamo lavorato con rigore tecnico e spirito di dialogo, per costruire un documento che coniuga il rispetto della normativa vigente con la tutela della biodiversità e la sostenibilità delle pratiche venatorie» Per Meloni si tratta «di un lavoro condiviso, che rafforza il ruolo della regione come punto d’equilibrio tra esigenze ambientali, scientifiche e del territorio».
Per la giunta, che ha affidato il proprio commento a una nota ufficiale, la bozza di calendario è «frutto di un percorso partecipato nella consulta faunistico-venatoria regionale», e ha «l’obiettivo di garantire al mondo venatorio umbro certezza e trasparenza, valorizzando il confronto e l’ascolto delle associazioni di settore».
Quello che sta prendendo forma è il primo calendario venatorio redatto dalla giunta Proietti: nello scorso novembre il centrosinistra ha battuto la coalizione di centrodestra, che puntava alla rielezione della leghista Donatella Tesei.
Dell’Umbria e delle vicissitudini giudiziarie del suo calendario s’è molto parlato alla fine della scorsa stagione: l’auspicio del mondo venatorio è che quest’anno non ci sia bisogno d’interrogarsi sul modo (pochi i dubbi, ce n’è uno solo) in cui interpretare correttamente la nuova formulazione della legge nazionale sulla caccia.
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