Dopo l’avvio della procedura d’infrazione sulla caccia la Lipu chiede al governo e al parlamento di interrompere l’iter del ddl Bruzzone che intende emendare la legge 157/92.
Per evitare che dopo l’avvio della procedura d’infrazione sulla caccia la situazione dell’Italia si complichi ancora di più, «governo e parlamento devono fermare subito il ddl Bruzzone»: è netta la posizione della Lipu, una delle prime sigle a commentare la notizia arrivata ieri da Bruxelles e a chiedere una risposa alla politica.
Anche se il comunicato è abbastanza impreciso (non è vero, come c’è scritto, che la normativa sul piombo al momento in vigore «consente l’attività venatoria anche dove è vietata»; né che il divieto «è stato raggirato» – forse meglio «aggirato» – dal decreto a doppia firma Pichetto Fratin-Lollobrigida, dichiarato inefficace dal Tar e al quale la maggioranza ha dovuto rimediare con una modifica legislativa), il messaggio è comunque chiaro: per la Lipu è necessario fermare l’iter del ddl leghista che emenda la legge sulla caccia «e aprire una valutazione seria sul modo in cui mettere finalmente in regola la normativa italiana sulla tutela degli uccelli e della fauna selvatica», e applicarla correttamente.
È curioso che al momento sulla questione i partiti, né d’opposizione né di maggioranza, si siano espressi: va bene che è la settimana del Festival di Sanremo e dunque è difficile catturare l’attenzione degli italiani; ma a quattro mesi esatti dalle elezioni europee sarebbe interessante capire quale sia la posizione di chi sulla questione è chiamato a decidere.
Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.