Col decreto 131/2024 il governo Meloni tenta di rispondere alle contestazioni sollevate dall’Unione europea, che nello scorso febbraio ha aperto una procedura d’infrazione sulla caccia.
L’anticipazione della Lav era corretta: col decreto 131/2024 approvato nella riunione del 4 settembre il governo Meloni tenta di rispondere alle contestazioni dell’Unione europea sulla gestione faunistica e sulla caccia, temi sui quali nello scorso febbraio ha avviato una procedura d’infrazione.
Non è detto però che ci sia riuscito: comparso sulla Gazzetta ufficiale di ieri, il decreto si limita ad aggiungere un comma all’articolo 19-ter della legge 157/92, quello sul piano straordinario per la gestione della fauna e il controllo «anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto»: al comma 5-bis ora si legge che le disposizioni «si applicano nel rispetto di quanto previsto dalle direttive Uccelli e Habitat». Basterà?
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