Per Marco Castellani, presidente nazionale dell’Annu migratoristi, Fondazione Una, Coldiretti e Agrivenatoria biodiversitalia non intendono promuovere la privatizzazione della caccia.
Nell’elenco degli obiettivi dell’Agrivenatoria biodiversitalia «non si vedono rischi, né riservisti contro tutti e neppure intenzioni di privatizzazione globale della caccia»; Marco Castellani, presidente nazionale dell’Anuu migratoristi, risponde così alla nota di Paolo Sparvoli, suo omologo della Libera Caccia, che ha annunciato che non parteciperà più alle riunioni della cabina di regia insieme a chi, presente al convegno, ne condivide l’impostazione.
Castellani c’era («con piacere») e dunque si sente legittimato a replicare a una posizione che ritiene «incomprensibile» e a delle «accuse assurde». Molti dei punti espressi, dice, «dovrebbero caratterizzare il programma dell’associazionismo venatorio italiano, unito per fare sistema»; le iniziative della Coldiretti «potranno fare bene a tutta la caccia, in tutte le forme in cui è praticata».
Per Castellani la posizione di Sparvoli si basa su una griglia interpretativa «strettamente legata al passato», da superare se si vuole fare «il bene della caccia».
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