Per il Tar della Lombardia è corretto che nell’assegnazione degli abbattimenti i Comprensori alpini (ma la stessa valutazione può estendersi anche agli Atc) privilegino chi ha un legame concreto col territorio.
Si capisce bene la ragione su cui si basa la scelta di inserire la residenza e la proprietà di immobili nei comuni del Comprensorio tra i criteri preferenziali per l’assegnazione prioritaria degli abbattimenti: lo spirito è coerente con l’impostazione «del reticolato normativo», che intende evidenziare «lo stretto vincolo tra cacciatori e territorio», e adeguato a perseguire una gestione «razionale, ordinata e trasparente».
Con questa motivazione il Tar della Lombardia (sezione staccata di Brescia, sentenza 405/2024) ha respinto il ricorso di cinque cacciatori che contestavano il regolamento per la caccia di selezione al camoscio in vigore nel Comprensorio alpino 1 Ponte di Legno.
È infatti possibile che il numero di abbattimenti previsti sia inferiore al numero dei cacciatori che hanno chiesto di praticare la caccia al camoscio; e, visto che «ha un indubbio potere regolamentare da esercitare per tutti quegli aspetti non espressamente [disciplinati]», il comitato di gestione fa bene a privilegiare tutto ciò che valorizza il legame col territorio (non soltanto la residenza e la proprietà di immobili, ma anche la partecipazione alle giornate ecologiche e all’organizzazione della mostra trofei).
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