La Regione Lombardia rimodula le misure di prevenzione della peste suina africana nel Pavese.
Nei Comuni della cintura pavese inseriti nella zona di restrizione I, quella confinante con l’area infetta, possono riprendere la caccia di selezione e il controllo del cinghiale, le gare e le prove cinofile, la ricerca e la raccolta dei tartufi, le manifestazioni sportive e competitive nei boschi e, tranne l’allenamento e l’addestramento, tutte le attività che prevedano l’impiego dei cani compresa la ricerca attiva delle carcasse infette: da inizio giugno (ordinanza 7804) la Regione Lombardia rimodula le misure di prevenzione della peste suina africana; resta vietato il pascolo in forma vagante.
Finché non sarà installata una recinzione al confine con la zona infetta, a ovest dello Staffora il cinghiale potrà essere prelevato solo in forma selettiva; a est invece il controllo (non però la caccia) sarà consentito anche in girata, con un solo cane limiere. Le carni dei cinghiali abbattuti possono essere consumate soltanto all’interno della zona di restrizione e solo dopo conferma della negatività al virus; devono essere rafforzate le misure di sorveglianza, su tutte la ricerca attiva delle carcasse con cadenza almeno bisettimanale; resta vietato il foraggiamento dei cinghiali tranne quello attrattivo finalizzato al prelievo selettivo, secondo quanto previsto dalla legge. La giunta ricorda infine che gli istituti faunistici che intendono attuare prelievi del cinghiale devono predisporre un piano di gestione della biosicurezza validato dall’Ats e dagli uffici regionali.
Alcune misure riguardano anche il resto del territorio regionale, nel quale i cinghiali possono essere movimentati solo per la macellazione o l’abbattimento immediato; la giunta ha inoltre deciso di rafforzare l’opera di smaltimento dei rifiuti, in particolare nelle aree verdi e nelle piazzole di sosta lungo strade e autostrade.
I Comuni pavesi interessati
Bagnaria, Brallo di Pregola, Cecima, Godiasco, Menconico, Montesegale, Ponte Nizza, Rocca Susella, Santa Margherita di Staffora, Val di Nizza, Varzi.
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