Le associazioni animaliste hanno presentato ricorso contro il calendario venatorio della Sicilia; all’assessorato il Tar ha concesso qualche giorno per presentare «una sintetica memoria difensiva».
La telenovela giudiziaria continua: dopo quello delle Marche (finirà in anticipo la stagione di caccia a tordo e beccaccia) e dell’Emilia Romagna, anche il calendario venatorio della Sicilia è a rischio; Wwf, Legambiente, Lipu, Enpa e Lndc hanno infatti presentato ricorso al Tar chiedendogli l’applicazione di misure cautelari. La contestazione principale ha a che fare con la possibilità di andare a caccia nonostante la siccità che ha colpito alcune aree del territorio regionale.
La decisione arriverà non prima di mezzogiorno di martedì 10: considerato che l’apertura generale è in programma domenica prossima, che solo per i cacciatori di tortora e colombaccio la stagione è già iniziata e che dunque l’urgenza non è assoluta, il Tar ha deciso (decreto 463/2024) di concedere all’assessorato qualche giorno «per costituirsi e depositare una sia pur sintetica memoria difensiva».
La Federcaccia si costituirà in giudizio al fianco della Regione: la difenderanno gli avvocati Accursio Gagliano e Accursio Augello, che potranno contare sulla collaborazione degli esperti dell’Ufficio nazionale avifauna.
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