Il deputato leghista Francesco Bruzzone ha trasmesso al Senato gli emendamenti al decreto agricoltura con i quali vuole apportare una serie di modifiche alla legge sulla caccia.
Ci sono i passaggi chiave della proposta dello scorso novembre (calendari venatori, di durata quinquennale, contenuti nelle leggi regionali, così da impedire ricorsi al Tar; niente più opzione esclusiva per la forma di caccia vagante, da appostamento fisso o in zona Alpi; validità nazionale dell’abilitazione alla caccia di selezione) e una serie di novità negli emendamenti al decreto agricoltura con i quali il deputato leghista Francesco Bruzzone (è candidato alle elezioni europee nella circoscrizione nord-ovest, uno dei trentotto che hanno firmato il manifesto della cabina di regia del mondo venatorio) intende apportare una serie di modifiche alla legge sulla caccia.
Nel video che ha pubblicato sui propri canali social Bruzzone annuncia infatti di aver proposto una nuova individuazione dei valichi montani (è una questione attualissima in Lombardia), una modifica dello status dei richiami vivi provenienti da allevamento (animali domestici, non fauna selvatica in gabbia) e fino a otto mesi di reclusione per chi disturba la caccia e il controllo faunistico o danneggia gli appostamenti e le strutture per l’addestramento cani; vuole inoltre rendere possibile usare il barchino a remi per il recupero della fauna ferita in ambiente acquatico.
Col recupero ha a che fare anche la modifica relativa all’annotazione dell’abbattimento della migratoria sul tesserino venatorio: subito dopo che ha avuto buon esito.
Per la discussione ci sono tempi certi: il decreto deve infatti essere convertito in legge entro il 14 luglio. La nona commissione del Senato tornerà a discuterlo la prossima settimana, dopo le elezioni europee.
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