In vista della delibera che integrerà il calendario venatorio, la Cct scrive all’assessorato regionale per ricostruire i passaggi storici che legittimano la preapertura alla tortora.
La preapertura alla tortora è un obiettivo possibile. Lo scrive la Cct nella lettera inviata all’assessorato in vista della delibera che ne definirà le eventuali modalità di svolgimento. Nella riunione in cui ha approvato il calendario venatorio la giunta ha infatti rinviato la decisione a una seduta successiva.
Nella memoria la Cct ricostruisce tutta la vicenda sin dal 2018, anno in cui fu approvato il piano d’azione internazionale per la gestione della tortora. Le decisioni che ne scaturirono “consentono alle Regioni di [autorizzare] il prelievo controllato della specie”; agli Stati che ricadono nell’areale centro-orientale la Commissione europea “ha richiesto non il divieto di caccia, ma una riduzione del carniere”. Pertanto chi, come la Toscana, dispone di dati oggettivi sui prelievi “può legittimamente pianificare la caccia alla tortora” anche in preapertura.
Negli ultimi giorni la tortora è al centro delle discussioni: il Tar del Veneto ne ha sospeso l’apertura anticipata, il Tar dell’Abruzzo è addirittura intervenuto sull’intero calendario venatorio.
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