La legge che converte il decreto rilancio potrà portare una semplificazione ai titolari di porto d’armi in scadenza. Si attende però l’ok definitivo del Senato.
All’orizzonte non c’è un’ulteriore proroga della licenza, al momento valida fino al 29 ottobre, ma i titolari di porto d’armi in scadenza durante l’emergenza sanitaria potranno comunque beneficiare di una semplificazione. Davanti c’è, è vero, un periodo ipotetico: la legge entrerà in vigore se il Senato l’approverà senza ulteriori ritocchi. Però insomma, per la conversione definitiva del decreto Rilancio c’è tempo fino al 18 luglio e non ci si attendono modifiche che richiederebbero un ulteriore passaggio parlamentare.
E dunque: la Camera ha accolto l’emendamento Lupi che estende fino al 31 dicembre la validità dei documenti d’identificazione in scadenza durante la crisi sanitaria. Il porto d’armi è documento complesso. È costituito infatti dalla licenza, già prorogata fino al 29 ottobre, e dal libretto, a tutti gli effetti valido per il riconoscimento. La legge al momento in vigore ne estende la durata fino al 31 agosto. E, come chiarito dal Viminale, dal 1° settembre i titolari di porto d’armi prorogato avrebbero dovuto farsi identificare con un secondo documento. Ma, anche se non pensato per la situazione specifica, l’emendamento 157.7 ter scioglie la questione. Se i documenti d’identità saranno validi fino a fine anno, i titolari di porto d’armi in scadenza (prorogata) il 29 ottobre potranno infatti farsi identificare nel modo consueto. Manca però ancora un passaggio fondamentale a Palazzo Madama.
In breve
Il Senato deve approvare senza modifiche la legge che converte il decreto Rilancio. Se sarà così, i titolari di porto d’armi prorogato per l’emergenza sanitaria potranno farsi identificare col libretto finché non scadrà la licenza.
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