Luciano Nobili, parlamentare del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione sul piano lupo al ministro Costa.
Sul piano lupo le notizie sono due. Innanzitutto che davvero prevede limitazioni alla caccia al cinghiale in braccata. E poi che le opposizioni spingono per modificarlo, almeno sul punto specifico. Va infatti in questo senso l’interrogazione di Luciano Nobili, deputato Pd, al ministero dell’Ambiente. Indirettamente Nobili conferma che per due anni il nuovo piano lupo, di cui si attende ancora il testo ufficiale, porrà forti limitazioni alla braccata al cinghiale nelle zone cosiddette sensibili, ossia all’interno di Rete Natura 2000 e nelle aree contigue ai parchi. Oltre a causare notevoli problemi nel contenimento del cinghiale, limitare la braccata potrebbe peraltro avere effetti non voluti anche sull’applicazione del piano lupo. “Le battute di caccia”, scrive Nobili, “si svolgono in zone talvolta contigue alla presenza di allevamenti, allontanando lupi e canidi”. Se nessuno le effettua, per i lupi c’è un deterrente in meno. Per questo nell’interrogazione Nobili chiede al ministro Costa se abbia intenzione di rivedere il piano prima che la Conferenza Stato-Regioni possa esprimersi.