Se la Calabria mantiene il veto, salta il piano di gestione della tortora e la specie esce dai calendari venatori. Federcaccia auspica un ripensamento.
Se la Calabria non ritira il proprio veto, salta l’accordo sul piano di gestione della tortora che dunque rischia di uscire dai calendari venatori. Giuseppe Giordano, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Federcaccia, invita pertanto la giunta a modificare la propria posizione. Se non si supera lo stallo in Conferenza delle Regioni, diventa impossibile giungere a un accordo con Ispra e ministero dell’Ambiente per l’approvazione del piano.
Il dissenso verte sulle due giornate di preapertura, posizione che Giordano ritiene «inaccettabile e contraddittoria» a fronte di quanto deciso nelle ultime due stagioni. Federcaccia chiede peraltro che nella discussione la Calabria sia rappresentata dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo e non dall’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio.
La Fidc «auspica un tardivo ma ancora possibile ripensamento» della Calabria, chiamata a uscire dal «totale isolamento» in cui si trova e ad aderire «alla posizione favorevole delle altre Regioni, che evidentemente agiscono in ragione di argomentazioni tecnico-scientifiche e non per posizioni ideologiche anticaccia».
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