Il piano regionale per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana in Liguria allenta le misure restrittive per le attività outdoor.
Possono riprendere le attività outdoor (il vicepresidente Alessandro Piana cita «selvicoltura, escursionismo, mountain biking, attività equestri, arrampicata, torrentismo, parapendio e pesca in acque interne»): lo prevede il piano regionale per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana in Liguria. È obbligatorio cambiare le scarpe alla partenza e all’arrivo delle escursioni e disinfettare le suole; tranne che quelli utilizzati nelle attività agropastorali, il protocollo impone inoltre di parcheggiare gli automezzi in prossimità delle strade asfaltate. Resta vietato frequentare le aree al di fuori dei tracciati.
Il piano replica infine l’originaria divisione del territorio in tre zone (area di circolazione attiva e ad alto rischio; di sorveglianza; indenne); la Regione realizzerà appositi sbarramenti lungo le statali 35 e 456, Giovi e Turchino, e anche una recinzione a basso impatto intorno al perimetro della zona cuscinetto.
Ma in discussione non ci sono soltanto i provvedimenti regionali. Nei prossimi giorni infatti la Camera inizierà a lavorare sul ddl che converte in legge il decreto del governo già approvato dal Senato.
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