Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, il decreto del governo sulla peste suina africana consente alle Regioni di coinvolgere i cacciatori di selezione nei piani di contenimento.
Insieme alle guardie provinciali e ai coadiutori, anche i cacciatori di selezione potranno prender parte al piano per il contenimento della peste suina africana; lo stabilisce il decreto approvato l’11 febbraio e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale nelle scorse ore. A regola il governo non esclude d’impiegarli anche nelle aree protette; l’attuazione del piano è infatti affidata al personale dei Parchi e a non meglio precisate figure “formate e abilitate”.
Le Regioni e le Province autonome hanno tempo fino al 20 marzo per approvare i piani; in caso di inadempienza provvederà il commissario la cui nomina è attesa nelle prossime ore. I piani regionali dovranno indicare la consistenza del cinghiale in ogni provincia e poi modalità, aree, tempi e obiettivi del prelievo. Se destinate al consumo alimentare, le carcasse dei cinghiali abbattuti nelle azioni di contenimento dovranno obbligatoriamente essere ispezionate dall’asl.
Per contrastare la diffusione del virus è necessario che tutti si attivino. Chi durante un’azione di caccia, un’escursione nei boschi o la coltivazione di fondi agricoli oppure dopo un incidente stradale s’imbatte in un cinghiale morto o ferito è obbligato a segnalarlo al servizio veterinario dell’asl; l’inadempienza è punita con una sanzione di 500 euro.
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