Nel corso d’un incontro con i rappresentanti delle associazioni agricole Marco Castellari e Manuela Puletti (Lega Umbria) hanno spiegato quali siano le loro proposte per evitare la diffusione della peste suina africana.
È necessario snellire i passaggi burocratici propedeutici a realizzare recinti nelle terre d’allevamento intensivo, ad alzarli di qualche centimetro o a piantarli più in profondità, altrimenti è complicato evitare che la peste suina africana continui a diffondersi in Italia.
Ne sono convinti Marco Castellari e Manuela Puletti, consiglieri della Regione Umbria per la Lega, che hanno condiviso la propria posizione con i rappresentanti locali di Coldiretti, Cia a Confagricoltura. Per Castellari e Puletti infatti «quanto previsto oggi dal regolamento non è un deterrente per i cinghiali che vogliono superare la recinzione».
Non è un’indicazione da sottovalutare: nelle ultime settimane dall’Umbria stanno infatti arrivando alcune proposte (l’ultima riguarda l’impiego delle munizioni in piombo nelle zone umide effimere) che possono avere un impatto concreto sul contesto nazionale.
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