La Federcaccia chiede regole d’ingaggio e protocolli chiari per il coinvolgimento dei cacciatori nelle operazioni tese a contenere la diffusione della peste suina africana.
I cacciatori confermano la propria disponibilità a intervenire per contrastare la diffusione della peste suina africana in Italia, ma a due condizioni: regole d’ingaggio e protocolli chiari; e presa d’atto che il loro intervento non può essere equiparato a una delega assoluta che sgravi completamente il mondo politico e istituzionale e le altre figure che ruotano intorno al settore. Lo chiarisce la Federcaccia con una lunga nota diffusa in vista della Conferenza Stato-Regioni di giovedì 19 maggio.
Tra le idee circolate finora ce ne sono alcune cui opporsi subito: le proposte di allungare la stagione venatoria e di consentire la caccia al cinghiale anche di notte rischiano di rendere problematica la distinzione tra caccia e controllo che però restano due pratiche differenti sia a livello giuridico sia nella sostanza.
Un piano rigoroso
È semmai necessario stabilire accuratamente le procedure per gli interventi di contenimento evitando provvedimenti disorganizzati, non concertati e inefficaci perché privi di copertura tecnico-operativa. Bisogna innanzitutto definire come smaltire le carcasse provenienti dalle zone rosse; dove destinare le carne proveniente dal resto del territorio («non si può certo pensare che sia destinata interamente all’autoconsumo»); come gestire economicamente lo smaltimento degli scarti e i controlli di salubrità che in molte regioni sono a carico delle squadre e dei cacciatori; soprattutto, chi coinvolgere nei prelievi finora riservati ai cacciatori formati («aspettiamo che le Regioni organizzino i relativi corsi? Oppure consideriamo formati i cacciatori che già da anni esercitano nelle squadre di braccata e i selecontrollori, come peraltro sarebbe logico?»).
La Federcaccia chiede quindi che siano individuati con precisione mezzi, tempi, luoghi e soggetti coinvolti nelle operazioni; d’altra parte le piacerebbe che non ci si ricordasse dei cacciatori solo quando servono, «ma questa sarà questione da trattare a parte».
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