L’Ispra sta sperimentando la Pig brig, una nuova trappola di cattura che potrebbe rivelarsi utile nella lotta contro la peste suina africana.
Il depopolamento del cinghiale s’attua anche con la cattura: per rendere più efficace la lotta contro la peste suina africana (al momento sono sei le regioni italiane colpite dal virus) l’Ispra ha dunque deciso di sperimentare una nuova trappola, la Pig brig già impiegata negli Usa, in Canada e in Australia.
Si tratta d’una rete di nylon a maglia quadrata, di forma circolare, sostenuta da alberi o paletti e parzialmente ancorata al terreno da picchetti; facilmente trasportabile da due soli operatori, può essere impiegata in qualsiasi situazione ambientale (bosco e palude, montagna e aree agricole); e soprattutto rende possibili catture multiple, anche d’interi branchi.
Dopo i test nella tenuta presidenziale di Castelporziano, la prima fase operativa della sperimentazione s’è svolta nel Parco naturale del bosco della partecipanza e delle grange vercellesi sotto il coordinamento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; l’Ispra intende valutare efficienza, praticità, versatilità, costi, maneggevolezza e biosicurezza della Pig brig paragonandola alle metodologie di cattura attualmente in uso. Dopo qualche settimana di pausa la sperimentazione riprenderà a settembre.
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