Il consiglio regionale ha approvato la mozione del Partito democratico sulle strategie per contenere la diffusione della peste suina africana in Lombardia.
La giunta Fontana dovrà aumentare il numero di persone destinate al monitoraggio del territorio e delle carcasse, prorogare fino al 2025 la validità dei piani di prelievo e istituire un albo speciale dei cacciatori che, qualsiasi sia la tecnica, prelevano il cinghiale: lo ha deciso il consiglio regionale che ha approvato all’unanimità la mozione 31 (primo firmatario Matteo Piloni) con cui dalle file dell’opposizione il Partito democratico intende incidere sulle strategie utili a evitare che la peste suina africana si diffonda in Lombardia, ove è già entrata dalle bocche dell’Oltrepò pavese.
La mozione impegna inoltre la giunta a chiedere al commissario straordinario Vincenzo Caputo di semplificare il più possibile tutte le procedure autorizzative; si potrebbe partire da una revisione «delle norme sui corsi e gli esami». Si punta poi a rendere omogenee le procedure di gestione del cinghiale: è necessario un unico regolamento valido in tutto il territorio regionale.
Per favorire il controllo faunistico e promuovere l’utilizzo delle gabbie dovrà inoltre essere definito un protocollo tra la Regione e le organizzazioni professionali degli agricoltori; si dovrà infine aumentare la dotazione di strumenti di cattura (non solo gabbie e chiusini, ma anche recinti di cattura sia collettivi sia mobili) e fototrappole da distribuire agli Atc e ai Comprensori alpini, soprattutto nell’Oltrepò pavese e nelle province di Mantova, Cremona e Brescia, ove gli allevamenti suinicoli sono maggiormente concentrati.
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