Ecco quali sono le misure con cui nelle prossime settimane si combatterà la peste suina africana in Liguria.
Riduzione cospicua del numero dei cinghiali (come già in Piemonte si parla di depopolamento), aumento delle analisi, potenziamento delle misure di sorveglianza e biosicurezza, eventuale costruzione di recinzioni parallele alle autostrade A26 e A7: dopo che il commissario straordinario Angelo Ferrari ha firmato la prima ordinanza, il tentativo d’eradicare la peste suina africana in Liguria si svilupperà su questi cardini. Lo si apprende da una nota diffusa dalla giunta regionale nelle scorse ore. La costruzione delle recinzioni inizierà dalle aree in cui si sono riscontrati casi di positività al virus, a ovest dell’A26 e a est dell’A7; il progetto potrà però essere modificato al variare della situazione epidemiologica.
«Ogni attività dovrà essere svolta sotto la supervisione e il coordinamento del servizio sanitario competente» commenta il vicepresidente regionale Alessandro Piana. La ricerca attiva delle carcasse ora si concentrerà nelle parti più esterne dell’area infetta e in quelle in cui non si sono ancora registrate positività; è una mossa che evidentemente serve a definirne meglio il perimetro. Il monitoraggio proseguirà anche nell’area cuscinetto, con cadenza bisettimanale. Al momento sono 32 i casi di peste suina africana registrati in Liguria, 42 in Piemonte.
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