Le associazioni venatorie criticano il divieto di caccia imposto dalla giunta regionale per ostacolare la diffusione della peste suina africana in Calabria.
Sarebbero servite disposizioni concrete, utili a contrastare rapidamente la diffusione della peste suina africana in Calabria; non «un divieto generale di attività potenzialmente impattanti» come la caccia che l’ultima ordinanza del commissario straordinario consentirebbe, perlomeno in forma individuale e alle specie diverse dal cinghiale.
Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Anuu migratoristi, Italcaccia ed Eps hanno dunque scritto a Roberto Occhiuto, presidente della giunta regionale, per chiedergli di ripensare «l’approccio oltremodo burocratico» con cui a quasi quattro mesi dall’apertura ha vietato la caccia in ventisei comuni; si rischia di commettere lo stesso errore di Piemonte e Liguria, ove all’inizio «s’è perso tempo preziosissimo per arginare il virus».
I cacciatori si mettono dunque a disposizione del territorio, per salvaguardare il comparto agro-alimentare e suinicolo; il loro contributo può essere fondamentale per la ricerca delle carcasse e il depopolamento del cinghiale.
Scopri le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.