Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ritiene necessario che l’Unione europea cambi approccio nei confronti delle nazioni colpite dalla peste suina africana.
Il governo Meloni ha chiesto all’Unione europea di non considerare la peste suina africana un problema delle singole nazioni colpite («magari anche per avvantaggiare l’export [di altre]»), ma di lavorare in un’ottica solidale «così come è avvenuto durante la pandemia di covid-19». Lo ha detto alla Camera Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, rispondendo all’interrogazione del gruppo parlamentare di Azione (primo firmatario Fabrizio Benzoni) durante il question time.
Per Lollobrigida la Commissione europea deve cambiare approccio anche su un altro aspetto: la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare deve valutare la biosicurezza di ogni singolo allevamento, non imporre «interventi generalizzati che in alcune aree solo per la presenza di un animale infetto chiudono all’export o addirittura costringono all’abbattimento di migliaia di suini».
Per salvaguardare le esportazioni del comparto suinicolo, il governo intende inoltre convincere le istituzioni europee a consentire l’approvazione di regolamenti specifici che rendano possibile garantire la sicurezza dei prodotti alimentari.
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