Rintracciati casi di peste suina africana nella Polonia occidentale e nella Bulgaria meridionale.
Diciotto casi in Polonia, nel Voivodato di Lubusz, e due in Bulgaria, in prossimità del confine con la Grecia: nel cuore dell’Europa si sono accesi altri due focolai di peste suina africana, lo denuncia Face con una nota ufficiale.
In Bulgaria, non lontano dal confine con la Germania, si sta pensando di costruire una recinzione per tentare di contenere la diffusione della malattia. Allo stesso tempo i cacciatori greci si stanno organizzando per essere coinvolti nelle attività di controllo preventivo intraprese dal governo.
L’unico fattore che spiega una così rapida diffusione della peste suina africana, sottolinea Face, è quello umano. Pertanto, rimarca una volta ancora, i cacciatori devono restare estremamente vigili in ogni situazione, così che gli standard di biosicurezza rimangano costantemente elevati. «I cacciatori, che devono riferire ogni caso sospetto, sono la prima linea di difesa e la chiave per combattere la diffusione del morbo» commenta David Scallan, segretario generale Face. La peste suina africana, nota poi, si contrasta «solo con la cooperazione tra agricoltori, mondo venatorio, autorità sanitarie e politiche».