Pd: stop a prove cinofile durante il periodo di riproduzione della selvaggina

Pd: stop a prove cinofile durante riproduzione selvaggina - fagiano in volo, davanti ad altri fagiani
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Il Partito democratico chiede al governo di vietare le prove cinofile di lavoro, per cani sia da ferma sia da seguita, nel periodo di corteggiamento e di riproduzione della selvaggina.

Anche se non la si può trascurare, la richiesta di valutare, di nuovo, se sussistano i presupposti per la nomina di un commissario, «a garanzia della corretta funzionalità dell’Enci», non è la parte principale dell’interrogazione (è la 5-03552; con lui la firmano Marco Simiani, Antonella, Forattini, Stefania Marino, Nadia Romeo e Andrea Rossi) che Stefano Vaccari, capogruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura alla Camera, ha rivolto al governo Meloni: al centro infatti c’è la richiesta d’assumere iniziative anche di carattere normativo per vietare le prove cinofile di lavoro, per cani sia da ferma sia da seguita, nel periodo di corteggiamento e di riproduzione della selvaggina.

Il riferimento formale è la legge 503/81, che vieta «di molestare intenzionalmente la fauna selvatica, specie nel periodo della riproduzione, dell’allevamento e dell’ibernazione», in modi che collidono con gli scopi della Convenzione di Berna; per i deputati del Pd tra marzo e giugno (l’Enci non ha ancora pubblicato il calendario di luglio) nelle Zone di ripopolamento e cattura e nelle Zone di rispetto venatorio la libera circolazione dei cani «mette a repentaglio il successo riproduttivo» di molte specie, in particolare di lepre, fagiano, starna, pernice e coturnice, e «la sopravvivenza degli esemplari giovani».

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