Il deputato della Lega Antonino Germanà ha presentato un’interrogazione al governo sul peso dei pareri dell’Ispra sui calendari venatori regionali.
I pareri dell’Ispra sui calendari venatori “non sembrano essere supportati da dati scientifici concreti e recenti”. E soprattutto ormai da tempo assumono valore politico visto che l’Ispra si sente in dovere di “definire parametri uniformi di protezione e gestione della fauna, la cui disciplina è ascrivibile alla potestà esclusiva dello Stato”. Ma in questo modo si sostituisce al governo, al parlamento e alla giustizia amministrativa; perché “i suoi pareri assumono valore di legge” ed è “prassi consolidata” che i tribunali li considerino “volontà e scelta dello Stato”.
Ecco perché Antonino Germanà, deputato della Lega, ha presentato un’interrogazione al ministro della Transizione ecologica chiamato a sciogliere la vicenda. Quali sono le modalità di ricerca cui l’Ispra si affida per redigere i propri pareri? E soprattutto possono considerarsi pareri tecnico-scientifici e non invece politici, visto che “contengono prescrizioni puntuali sulle azioni da adottare” senza lasciare “apparentemente margine alle Regioni”? Peraltro per Germanà, cui si sono affiancati altri nove deputati leghisti, quando si definiscono le misure gestionali da adottare si devono tenere in considerazione anche “le esigenze economiche, culturali e ricreative connesse” alla caccia.
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