L’Arcicaccia commenta la bozza di calendario venatorio predisposta dagli uffici della Regione Toscana.
Delle argomentazioni addotte della Regione «riconosce la validità», ma ormai è tardi per pensare di strutturare l’inevitabile percorso di condivisione con i cacciatori: dunque l’Arcicaccia (sull’argomento s’era già espressa la Federcaccia) fa presente che se si vuole posticipare l’apertura generale della caccia in Toscana bisogna orientarsi sul 2025/2026, di certo non sulla stagione 2024/2025, prossima a iniziare e della quale si è ancora in attesa del calendario venatorio; la stessa considerazione vale per le eventuali restrizioni (a caccia solo per tre giorni fissi, e solo al mattino) relative alla seconda metà di settembre.
Oltre che alle specie in deroga (storno, piccione, tortora dal collare), l’Arcicaccia chiede inoltre di confermare la preapertura alla tortora selvatica: «Lasciarla cacciabile solo dall’apertura generale, quando ormai ha abbandonato il nostro territorio, ci sembra un’inaccettabile presa in giro per i cacciatori».
È invece favorevole il parere dei suoi dirigenti sul carniere ridotto per tordo sassello e cesena: bisogna evitare con ogni mezzo la chiusura anticipata della caccia alle due specie.
In generale, urgenza tanto più pressante dopo lo stop della riforma della caccia, insieme ai «tempi di caccia più ampi e soddisfacenti che la scienza e la legge consentano» l’Arcicaccia chiede certezze sulle date e sulle modalità di caccia.
Leggi le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine