Governo e Provincia stanno valutando un trasferimento di massa che riduca il numero di orsi in Trentino.
Non è escluso un piano di trasferimento di massa, così da lasciare in Trentino un numero di orsi sostenibile dal territorio: ne hanno discusso Gilberto Pichetto Fratin e Maurizio Fugatti, rispettivamente ministro dell’Ambiente e presidente della Provincia autonoma, nel corso di un incontro cui hanno preso parte anche Stefano Laporta, presidente dell’Ispra, Raffaele De Col, capodipartimento della Protezione civile in Trentino, e da remoto l’assessore Giulia Zanotelli.
Lo aveva già anticipato pubblicamente nei giorni scorsi; Fugatti ha ribadito a Pichetto Fratin che bisogna riportare agli obiettivi originari il progetto di reintroduzione dell’orso nelle Alpi. Da parte sua il governo raccomanda che siano condivise con l’Ispra le procedure con cui s’individuano i soggetti potenzialmente pericolosi per l’uomo, dei quali il presidente della Provincia ha facoltà di disporre l’abbattimento. Uno di questi è l’orso conosciuto con la sigla Jj4, da tempo noto come problematico; le verifiche condotte dalla Fondazione Edmund Mach lo hanno identificato come il responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi.
Il ministero dell’Ambiente, l’Ispra e la Provincia di Trento hanno nel frattempo istituito un tavolo tecnico; in questa sede si valuterà rapidamente «ogni azione utile a proseguire il progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco alpino intervenendo sulle criticità verificatesi nel frattempo». A breve Pichetto Fratin riporterà al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi la richiesta di dotare gli operatori di pubblica sicurezza di spray antiaggressione.
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