Offese i cacciatori nel corso di una puntata de La Zanzara: il tribunale di Roma ha condannato Paolo Mocavero, leader Centopercentoanimalisti, a risarcire i danni alle associazioni venatorie.
Una cosa è il diritto di critica, altra le aggressioni verbali cui sono riconducibili le offese ai cacciatori: è con questa motivazione che il tribunale di Roma ha condannato Paolo Mocavero, leader Centopercentoanimalisti, a rifondere i danni a Federcaccia, Enalcaccia e Anuu i cui presidenti nazionali l’avevano portato in causa dopo quanto avvenuto nel corso di una puntata de La Zanzara andata in onda su Radio 24 nel marzo 2020.
Sintetizzata in un comunicato congiunto delle tre associazioni, l’ordinanza stabilisce che non sono accettabili «attacchi che travalicano il tema controverso e assumono la forma del turpiloquio nei confronti di singoli cittadini o di categorie». Per Federcaccia, Enalcaccia e Anuu, rappresentate in giudizio dall’avvocato Alberto Bruni, si riconosce finalmente in sede giudiziaria «la dignità di coloro che legittimamente esercitano l’attività venatoria e, insieme, delle associazioni» che li rappresentano.
Sulla base di questo precedente d’ora poi le associazioni venatorie saranno legittimate ad agire in giudizio a tutela dell’immagine propria e dei cacciatori ogni volta che lo riterranno necessario; si tratta di un avvertimento chiaro per «tutti coloro che denigrano i cacciatori travalicando i limiti della corretta informazione e del diritto di critica». È bene che lo tengano presente anche i direttori dei giornali e i conduttori di trasmissioni televisive e radiofoniche.
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