La cartuccia Nobel sport Italia Prestige Dispersante 35 dual shot si caratterizza per la presenza di due strati di pallini, sferici e schiacciati; ecco il test durante un’uscita di caccia alla beccaccia.
Sono riuscito a portare a caccia la cartuccia Prestige Dispersante 35 dual shot, che Nobel sport Italia ha aggiunto alle altre tre della gamma (Extra 37, Heavy 43 nel bossolo di 70 millimetri, Fast magnum da 51 grammi nel bossolo di 76 millimetri; questa serie di cartucce si distingue per l’estetica intrigante, ma anche per la componentistica di elevata qualità). La scatola da dieci, a bauletto, si caratterizza per un colore bianco, con una fascia color rame.
Il bossolo Nsi è di color bianco latte, accostato in maniera esemplare a un fondello tipo 4 alto ben 23 millimetri, color rame. Apposte con vernice color rame, le scritte sono di buona qualità; riportano i dati relativi al produttore, alla grammatura e alle caratteristiche specifiche della cartuccia, compresa la pressione massima di 1.050 bar richiesta per poter impiegare la cartuccia. L’innesco è il potente 688 della stessa Nsi, caratterizzato dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore verde.
Nobel sport Italia Prestige Dispersante 35 dual shot: polvere e borraggio
Per quanto riguarda la polvere, Nsi ha optato per la C7L di Vectan. Il propellente è il meno vivace della gamma C7: trattasi di una singola base di forma quadrata di colore grigio ferro, sotto forma di piastrelle di dimensioni 1,5×1,5×0.2 millimetri di spessore, con densità gravimetrica di circa 600 grammi per litro. La dose dichiarata è di 1,80 grammi (1,79 grammi la media delle nostre dieci distinte rilevazioni).
Interessante il borraggio: sopra la polvere è adagiata una borra Bior pallettoni Gualandi (Brd 14), riconoscibile per la presenza dei due cilindri fra la base inferiore e quella superiore, deputati all’adattabilità in fase di caricamento e all’ammortizzazione.
Sopra la borra Bior, il dispersore Nsi denominato Original spreader cross. La croce ha ovviamente un effetto dispersante; ma dal momento che non dispone di un contenitore un certo numero di pallini è albergato nel cilindro centrale. Lo scopo è quello di avere una dispersione elevata, ma di non creare buchi al centro della rosata, difetto che compare in diverse cartucce dispersanti, specialmente quando il tiro si allunga. L’altezza del dispersore si aggira sui 17,5 millimetri, per una larghezza del canale interno di circa 7,15 millimetri.
Ispirata alla tradizione
Che cosa facevano i nostri nonni quando volevano disperdere il piombo e non disponevano di tutta la componistica moderna? Lo schiacciavano. Lo facevano a martello, in modo artigianale, ma riuscivano nell’intento. Nsi ha ripercorso strade dettate dall’antica saggezza, unendole al ragionamento balistico: mezza dose di pallini standard al 2% di antimonio, sferici nella numerazione desiderata (7 o 9; 2,5 o 2,1 millimetri di diametro) e mezza dose di pallini della stessa numerazione, ma schiacciati con procedimento industriale. Molto belli all’esame visivo, anche perché perfettamente regolari.
Naturalmente un pallino schiacciato offrirà all’aria una maggiore resistenza, e la distanza di tiro non potrà mai raggiungere valori elevati, ma la combinazione dei restanti pallini di forma sferica la presenza del cilindro centrale nella borra promettono di completare la rosata anche a distanze maggiori. La dose complessiva di pallini è di 35 grammi, quella da noi riscontrata di 35,75 grammi (media di dieci distinte misurazioni).
La chiusura è affidata a una stellare a sei pliche, regolare e ben fatta; l’altezza della cartuccia finita si assesta a 57,90 millimetri, per un peso complessivo di 48,31 grammi. I dati di banco forniti dalla Nobel sport indicano una V1 (misurata a 1 metro dalla volata) di 400,7 metri al secondo, un tempo di canna di 2.681,6 microsecondi, per una pressione di 791 bar. Il lotto utilizzato è il S124480.
Nobel sport Italia Prestige Dispersante 35 dual shot calibro 12: la gallery fotografica
Il test a caccia
Inizialmente ho disperato di riuscire a provarla: l’ho messa e tolta dalle camere di scoppio del mio sovrapposto Rizzini calibro 12 almeno una dozzina di volte. Ormai ero quasi rassegnato, e per di più nell’arco delle due giornate di caccia erano i cani quasi arrivati allo stremo. Poi, come spesso accade, in un paio d’ore la situazione si è ribaltata.
La pioggia dei giorni precedenti ha creato una specie di acquitrino, dove i cacciatori affondano sino alla caviglia e da cui i cani escono fuori trasfigurati nell’aspetto e nel colore. Il giorno precedente avevo intravisto una saetta scura volare via non appena i cani s’erano avvicinati; speravo di riuscire a incontrarla nuovamente. La beccaccia era di quelle furbe, capaci di leggere bene le situazioni ambientali; in più, il terreno era veramente infido.
Con il mio compagno di caccia decisi d’adottare una tattica diversa: legammo i cani sino all’ingresso del pantano delimitato da un boschetto intricatissimo di pruni e rovi. Lui si mantenne ai limiti del pantano, io mi spostai un poco più avanti per seguire i cani. Mentre camminavo nel fango riuscii a vedere le fatte della regina, segno che nella notte aveva pasturato.
Doppio abbattimento
Non appena sciolti, i cani fermarono a pochi metri di distanza; piano piano s’avvicinavano al boschetto. Fra ferme e consensi la tiritera andò avanti almeno per una decina di minuti, quando sentii frullare la beccaccia alle mie spalle mentre i cani mi guardavano. Mi girai e, un istante prima che scomparisse dietro un alto cespuglio di rovi, lasciai partire il colpo. Azione conclusa con successo. Anche stavolta era stata furba, ma aveva sbagliato l’uscita di pochi metri. La cartuccia caricata con piombo numero 9, a una distanza di circa 20 metri, la fulminò.
In una canna cilindrica comincia a essere un tiro lungo per una dispersante, ma la cartuccia aveva lavorato alla perfezione con i due strati di pallini. Ma la giornata non era ancora finita. Dopo aver cambiato zona, seguii per almeno 300 metri una beccaccia che ogni volta volava per una sessantina di metri davanti ai cani, ovviamente impazziti. Si sentiva sicura, ma riuscivo a intravederla almeno due volte. Lacerandomi mani e viso cerco di tagliarle la strada, in modo che, in caso di un ulteriore frullo, potesse rimanere a tiro.
Così fu: ancora una prima canna (non facilissima per la vegetazione) e un abbattimento perfetto. Tutto merito della cartuccia? No, certamente. Ma quando si spara e si hanno sensazioni positive, la giornata si dipana meglio.
Nobel sport Italia Prestige Dispersante 35 dual shot calibro 12: la scheda tecnica
- Produttore: Nobel sport Italia, via della Valle Benedetta, 57124, Livorno, tel. 0586 875611
- Cartuccia: Prestige Dispersante 35 dual shot
- Calibro: 12/70
- Confezione: scatola da 10 cartucce / box cartone da 100 cartucce
- Bossolo: 12/70 bianco latte con fondello tipo 4 di 23 mm, color rame
- Innesco: Nsi 688
- Polvere: Vectan C7L, in dose di 1,8 grammi
- Borra: Brd pallettoni Gualandi H14, sormontata dal dispersore Nsi Original spreader cross
- Pallini: piombo standard in dose di 35 grammi (strato inferiore sferici, strato superiore schiacciati); disponibili le numerazioni 7 (2,5 mm di diametro) e 9 (2,1 mm di diametro)
- Chiusura: stellare a sei pliche
- Altezza cartuccia finita: 57,90 mm
- Peso cartuccia finita: 48,31 g
- Pressione: 791 bar
- Velocità (V1): 400,7 m/s
- Tempo di canna: 2.681 μs
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