La Federazione dei cacciatori europei commenta aspramente la decisione del Comitato Reach sul divieto di usare munizioni in piombo nelle zone umide. “Così” afferma “si perde fiducia nelle istituzioni europee”.
Irrealizzabile: Face descrive così la decisione del Comitato Reach sul divieto di usare munizioni in piombo nelle zone umide. E non poteva essere altrimenti, viste le dure parole con cui si era espressa alla vigilia del voto. “7 milioni di cacciatori europei, 7 milioni di cittadini europei, hanno perso una bella dose di fiducia nei confronti di Bruxelles” commenta ora Face. Non per il principio che la ispira, è giusto pensare a una graduale eliminazione del piombo, ma per il merito della decisione. Ormai è noto quali siano i punti critici: confusa la definizione di zone umide e possesso di cartuccia, problematica l’individuazione di aree tampone contigue.
“Ventitré Stati membri” prosegue Face “hanno già messo al bando l’uso di munizioni al piombo nelle zone umide, per salvaguardare la fauna e l’ecosistema”. Il problema è che, se la procedura arriverà in fondo, dovranno emendare la legislazione con un nuovo provvedimento più restrittivo e soprattutto meno chiaro. Si teme il caos sia per i cacciatori sia per le forze di vigilanza. Face fa dunque appello al parlamento europeo, l’unica istituzione comunitaria direttamente eletta dai cittadini, perché eserciti fino in fondo le proprie prerogative e rimandi indietro la proposta della Commissione. Dal canto loro i cacciatori europei continueranno a combattere per raggiungere un compromesso ragionevole.
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