Niente sospensiva della delibera sugli anelli per i richiami vivi in Lombardia

Niente sospensiva della delibera sugli anelli per i richiami vivi in Lombardia: tordo sassello
© Alex Cooper Photography / shutterstock

Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso cautelare dell’associazione Stop animal crimes Italia, che contestava la delibera regionale sugli anelli per i richiami vivi.

La delibera si limita a riprodurre previsioni di legge, e peraltro prevede che il dirigente della struttura competente adotti altre disposizioni dettagliate: dunque il Tar della Lombardia (ordinanza 371/2025) ha ritenuto di non avere motivi per dar seguito al ricorso cautelare dell’associazione Stop animal crimes Italia, che gli aveva chiesto di sospendere la delibera regionale sugli anelli (o, meglio, «contrassegni inamovibili»: ne disciplina caratteristiche, rilascio e modalità d’apposizione) per i richiami vivi in Lombardia.

Al ricorso, al fianco della Regione, s’erano opposte la Federcaccia regionale, l’Associazione cacciatori lombardi, l’Anuu migratoristi e l’Amov.

In attesa della decisione di merito resta dunque in vigore quanto stabilito dalla giunta Fontana, che ha deciso di mantenere validi gli anelli in duralluminio e in acciaio; di sostituire gli altri, a partire da quelli cilindrici in alluminio, con la cosiddetta bugna di bloccaggio; e per i pulli, ossia i nuovi nati, di consentire anche l’impiego di un anello, certificato inamovibile, in materiale plastico.

Sono sette le specie coinvolte: l’allodola, la cesena, il colombaccio, il merlo, la pavoncella, il tordo bottaccio e infine il tordo sassello.

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