Il comitato promotore fa sapere che la Cassazione non ha ritenuto sufficienti le firme per richiedere il referendum sulla caccia.
Lo avevamo detto che 520.000 firme erano poche, troppo vicine alla soglia minima necessaria: con un comunicato sulla propria pagina Facebook il comitato che intendeva proporre il referendum sulla caccia ha fatto sapere che ha sbattuto sull’ordinanza della Cassazione. Sono infatti nulle oltre 130.000 firme cartacee e oltre 47.000 digitali; pertanto i cittadini che chiedono di votare per l’abrogazione della legge quadro sono meno (molti molti meno) dei 500.000 previsti dalla Costituzione. «Non è stata nemmeno riconosciuta l’inadempienza dei Comuni» si legge nel comunicato; di fatto quest’inadempienza «resta ingiustamente a carico del comitato promotore».
Il comitato Sì aboliamo la caccia promette però che «continuerà a combattere i cacciatori e chi protegge interessi personali, sia in politica […] sia tra le associazioni animaliste e ambientaliste». Prossimamente sarà lanciata una proposta di legge d’iniziativa popolare per la revisione della legge 157/92. Con il referendum però dovremmo essere a posto almeno per un po’: una trentina d’anni?
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