L’European shooting sports forum ha ritoccato le proprie stime sull’impatto economico che provocherebbe il divieto di usare munizioni in piombo.
Vietare completamente l’utilizzo di munizioni in piombo sul territorio europeo porterebbe a perdere 5,7 miliardi di euro; l’European shooting sports forum (analisi pubblicata sul portale Euractiv) ha ritoccato le stime precedenti ricalcolando l’impatto economico del divieto. Oltre che sull’industria e il suo giro d’affari, la decisione di vietare le munizioni in piombo avrebbe effetti anche sugli utilizzatori: un cacciatore su quattro smetterebbe di andare a caccia, il 30% ci andrebbe meno spesso.
L’Essf ricorda che quello nelle munizioni è soltanto il 4% del piombo presente in Europa; la maggior parte delle emissioni è dovuta ad altro come l’attività delle centrali termoelettriche, la produzione di ghisa e acciaio e il trattamento dei rifiuti. Dunque oltre che sproporzionato un divieto assoluto non sarebbe neppure efficace per ridurre i rischi per la salute; ma facendo contrarre gli investimenti e la competitività delle aziende europee a vantaggio di quelle russe (prima o poi la guerra finirà, e finiranno anche le sanzioni) e cinesi causerebbe notevole incertezza economica in molti settori.
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