Il Cantone dei Grigioni vieta l’utilizzo di munizioni in piombo per la caccia agli ungulati.
È vero che per trovarli c’è da passare il confine, ma si cominciano a registrare i primi divieti di uso di munizioni in piombo per la caccia agli ungulati. Il Cantone dei Grigioni, Svizzera, lo impone da subito concedendo però un anno circa per mettersi in regola. Quello che viene definito periodo di transizione durerà fino al 31 agosto 2021, poi scatterà il divieto assoluto.
Il governo cantonale ha presto atto che gran parte dei cacciatori utilizza già munizioni senza piombo; cambiare materiale, si legge nel provvedimento, non impatta né sulla sicurezza a caccia né sulla letalità del colpo. L’obiettivo principale è evitare l’avvelenamento dei rapaci che si cibano delle carcasse o delle viscere contaminate col piombo.
Può incidentalmente essere utile dare un’occhiata ai piani di prelievo del Cantone. Aumenteranno infatti i contingenti di cervi, caprioli e camosci da abbattere, eccessivi i danni alle colture agricole e gli impatti sui boschi. Negli scorsi mesi sono stati censiti 11.670 cervi, nel 2019 furono 13.298. Ma, a causa delle particolari condizioni in cui si sono svolti i censimenti, la stima effettiva sale a 16.300, vicina ai 16.500 del 2019. Il contingente di cervi da abbattere rimane dunque invariato a quota 5.560: cambiano però le proporzioni, il prelievo inciderà di più sulle femmine.
Per il capriolo il Cantone dei Grigioni non organizza censimenti: i piani di prelievo si calcolano sulla base degli abbattimenti dello scorso autunno. Se necessaria, la quota di caprioli cacciabili potrà anche essere aumentata a stagione aperta.
L’utilizzo delle munizioni in piombo, per adesso nelle zone umide, è uno dei temi caldi della politica venatoria europea.
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