Le associazioni venatorie delle Marche hanno incaricato la giunta di chiedere al governo un decreto sulle munizioni in piombo nelle zone umide.
All’unanimità i presidenti delle associazioni venatorie delle Marche hanno chiesto all’assessore Andrea Maria Antonini (Lega) di sollecitare il governo Meloni ad approvare un decreto che individui in maniera «dettagliata e chiara» le zone umide di ogni regione e dia indicazioni certe sull’estensione del regolamento che al loro interno vieta l’impiego e il possesso di munizioni in piombo; lo fa sapere l’Arcicaccia dopo l’incontro convocato dai vertici della giunta regionale.
Più volte chiesto dalla cabina di regia del mondo venatorio, un provvedimento che abbia forza di legge è necessario ora che il Tar del Lazio ha sancito la sostanziale inefficacia della circolare interministeriale dello scorso febbraio, e che dunque il regolamento comunitario s’applica automaticamente.
In Italia non è però così semplice reperire le munizioni cosiddette atossiche; l’Arcicaccia segnala che, a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei dove i produttori si sono mossi per tempo, da noi si registrano problemi sia di costo sia di disponibilità.
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