Nello studio di Federcaccia sul monitoraggio delle rotte migratorie entra anche il tordo bottaccio.
Dopo le beccacce ecco il tordo bottaccio: nello studio sperimentale che Federcaccia dedica al monitoraggio delle rotte migratorie entra un’altra specie. Negli scorsi giorni nel Nuorese gli inanellatori abilitati dall’Ispra e Michele Sorrenti, coordinatore dell’Ufficio studi e ricerche, hanno catturato i sei tordi previsti dal piano e hanno agganciato i dispostivi; si è scelta la tecnologia più raffinata a marchio Microwave Telemetry, trasmettitori leggeri (2 grammi) a ricarica solare che comunicano con i satelliti del sistema Argos.
L’obiettivo dello studio è duplice, conoscere gli spostamenti della specie sia in inverno sia durante la migrazione prenuziale e verificare la tempistica e le aree riproduttive coinvolte. Davide Bacciu, presidente Fidc Sardegna, e Sorrenti si dicono «estremamente convinti che la caccia si possa difendere solo con gli studi scientifici. Lo abbiamo appurato quest’anno con la [decisione] del Tar sul periodo di chiusura della caccia alla beccaccia». Negli ultimi giorni la Federcaccia si è dedicata al tordo anche altrove: in Lombardia occorre risolvere presto la questione anelli per i richiami vivi.
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