La Confavi invita il governo Meloni e la maggioranza che lo sostiene a mantenere gli impegni assunti nei confronti del mondo venatorio, apportando alcune modifiche alla legge sulla caccia.
Se il parlamento avesse approvato le modifiche della legge sulla caccia prima dell’avvio della stagione venatoria, si sarebbe circoscritto il potere d’intervento dei Tar sui calendari venatori regionali colpiti dai ricorsi: pertanto Giulia Sottoriva, presidente nazionale della Confavi, ha inviato una lettera aperta al governo Meloni e alla maggioranza che lo sostiene invitandoli a mantenere gli impegni assunti nei confronti dei cacciatori di tutta l’Italia, «ridando al mondo venatorio quella dignità così ripetutamente calpestata dalle pretestuose incursioni dell’arcipelago animal-ambientalista».
Quella presentata dal leghista Francesco Bruzzone non è l’unica ipotesi di modifica di cui si discute: a inizio 2024 anche Sergio Berlato, eurodeputato di Fratelli d’Italia, ha suggerito alcuni interventi dettagliati. La petizione presentata a sostegno ha raccolto più di cinquecentomila firme, «segno di esplicita condivisione» da parte del mondo venatorio nazionale.
Peraltro l’intervento sulla legge non è l’unico che la Confavi sollecita al governo, che si ritiene dovrebbe «gestire e coordinare l’attività di alcuni organi di vigilanza, e controllare che i loro servizi operativi si dedichino veramente alla prevenzione e alla repressione del bracconaggio, anziché dare l’impressione di dedicarsi prevalentemente alla caccia al cacciatore».
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