Modifiche della legge sulla caccia: la proposta di Berlato (Acr)

Modifiche della legge sulla caccia: giovane cacciatore con fucile
© Scharfsinn / shutterstock

Sergio Berlato, eurodeputato di Fratelli d’Italia e presidente nazionale dell’Associazione cultura rurale, suggerisce alcune possibili modifiche della legge sulla caccia.

Approvarle sarebbe utile non solo «a garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico», ma anche a «ridare dignità al mondo venatorio italiano»: Sergio Berlato, eurodeputato di Fratelli d’Italia e presidente nazionale dell’Associazione cultura rurale, chiude così il comunicato con cui torna a suggerire una serie di possibili modifiche della legge sulla caccia.

L’ultima s’allinea a quella che negli scorsi giorni ha scatenato così tante polemiche da costringere il senatore Bartolomeo Amidei a ritirare il proprio ddl: abbassare a sedici anni l’età minima per il rilascio del porto d’armi venatorio. Berlato ricorda che anche i cacciatori più giovani dovrebbero superare l’esame d’abilitazione e la prova di maneggio e uso delle armi; e che già la normativa in vigore consente ai minori di frequentare i poligoni «dove s’usano armi dalla gittata e dalla resa balistica [talvolta superiori] a quelle dei normali fucili da caccia».

Legge 157/92: le proposte di modifica

Ma, come già per Amidei, anche se rischia d’oscurare tutte le altre il porto d’armi ai sedicenni non è l’unica proposta. Berlato chiede infatti d’adeguare l’elenco delle specie cacciabili a quanto previsto nel resto d’Europa, d’abolire l’obbligo d’appore anelli inamovibili ai richiami vivi e di riattivare gli impianti di cattura, d’autorizzare esplicitamente le Regioni a inserire il calendario venatorio in una legge (al momento l’hanno fatto giusto la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia) anziché in un atto amministrativo come una delibera di giunta facilmente impugnabile davanti al Tar, di regolamentare la mobilità per la caccia alla migratoria su tutto il territorio nazionale e di depenalizzare le infrazioni di minore gravità.

Oltre a quella sui calendari venatori un’altra idea coincide con una di quelle presentate alla Camera dal leghista Francesco Bruzzone: è l’abolizione della scelta della forma di caccia, vagante o da appostamento fisso, in via esclusiva.

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