La cabina di regia del mondo venatorio ha presentato le proprie osservazioni ai cinque ddl che contengono alcune modifiche alla legge sulla caccia.
In parte risentono dei mesi intercorsi tra la presentazione e l’avvio della discussione visto che buona parte delle proposte è già contenuta nel piano quinquennale per la gestione della fauna predisposto dal governo Meloni (ed è semmai necessario definire con precisione i tempi in cui attuare i piani di controllo regionali e individuare eventuali figure speciali come i commissari), ma come già l’Arcicaccia che anche nelle ultime ore ha ribadito di non averci più niente a che fare la cabina di regia del mondo venatorio ha presentato alla commissione Agricoltura della Camera le proprie osservazioni ai cinque disegni di legge (Bruzzone, Cattoi, Caretta, Vaccari, Friuli Venezia Giulia) che intendono apportare alcune modifiche alla legge sulla caccia.
La lettera porta le firme di Massimo Buconi, Lamberto Cardia, Paolo Sparvoli (sono i tre che rappresentano i cacciatori nel ricostituito comitato faunistico-venatorio nazionale), Marco Castellani, Gianni Corsetti e Maurizio Zipponi, presidenti nazionali rispettivamente di Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia, Anuu-migratoristi, Italcaccia e Cncn; vi sono espresse sei proposte puntuali relative a sei aspetti in discussione.
La cabina di regia del mondo venatorio chiede che:
- la gestione faunistico-venatoria riguardi l’intero territorio nazionale «a prescindere dalla specifica regolamentazione (per esempio Parchi e Zone di protezione speciale)»;
- si preveda un indennizzo economico per i cacciatori i cui cani siano feriti o uccisi nelle operazioni di depopolamento del cinghiale finalizzate a eradicare il virus della peste suina africana;
- s’elimini l’obbligo d’iscrizione all’Atc o al Comprensorio alpino per i cacciatori chiamati a intervenire nelle operazioni di controllo faunistico;
- s’elimini inoltre l’obbligo di valutare l’incidenza dei calendari venatori conformi alla legge 157/92;
- s’istituiscano gli osservatori regionali, «che possono diventare uno strumento [utile] nell’attività delle Regioni»;
- s’armonizzi infine la disciplina della filiera della carne, chiarendo gli aspetti fiscali che riguardano i cacciatori.
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