Le sezioni toscane di Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Arcicaccia chiedono che discutendo la modifica della legge sulla caccia si valutino anche i criteri di rappresentanza delle associazioni venatorie negli Atc.
La discussione delle proposte di modifica della legge sulla caccia può essere l’occasione per ripensare i criteri di rappresentanza delle associazioni venatorie negli Atc: ne è convinta la cabina di regia toscana (ne fanno parte Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Arcicaccia; com’è noto, non la Federcaccia) che ha scritto al proprio corrispettivo nazionale e alla Conferenza Stato-Regioni per sollecitare una «decisa presa di posizione» finalizzata a cambiare la normativa, così da consentire a tutte le sigle presenti sul territorio di entrare a far parte sia dei comitati di gestione degli Atc sia degli organismi tecnici e consultivi del settore.
Una richiesta analoga l’hanno ricevuta anche Eugenio Giani e Stefania Saccardi, presidente e vicepresidente della Toscana, cui la Libera Caccia, l’Enalcaccia, l’Italcaccia e l’Arcicaccia chiedono di «porre rimedio» a quelle che considerano le storture della legge regionale 3/94. «La cabina di regia del mondo venatorio toscano» si chiude la nota «considera il pluralismo un valore fondamentale in ogni aspetto delle attività di un Paese democratico», e il modo migliore «per raggiungere gli obiettivi dei cacciatori».
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