I cacciatori toscani, umbri e laziali potranno fruire di un accordo che favorisce la mobilità venatoria.
C’è bisogno di favorire la mobilità venatoria per normalizzare il più possibile la stagione alle porte. Consapevole, la giunta che governa la Toscana e che qualche ora fa ha visto il Tar togliere moriglione e pavoncella dal calendario venatorio ha siglato un accordo di reciprocità con Umbria e Lazio. Rispetto a chi desidera iscriversi a un secondo Atc, la priorità sarà generalmente concessa a chi chiede la residenza venatoria; 35 euro il costo per fruire dell’accordo di interscambio.
Saranno 700 i cacciatori umbri che potranno iscriversi a un Atc toscano e 700 i cacciatori toscani a potersi iscriversi in Umbria. Dal 1° ottobre saranno inoltre riservati almeno 1.000 posti giornalieri in Toscana e 3.989 (1.580 nell’Atc 1, 1.409 nell’Atc 2, 1.000 nell’Atc 3) in Umbria, per un massimo di 20 giornate complessive, rispettivamente per migratoria da appostamento più ungulati e solo migratoria. Sarà necessario prenotarsi nell’apposito sistema regionale. Le squadre di caccia al cinghiale saranno accolte nella misura minima prevista dai regolamenti; chi è iscritto come singolo in una squadra locale è invece confermato previa iscrizione all’Atc di competenza.
Numeri diversi ma procedura analoga per la mobilità venatoria tra Toscana e Lazio. Per l’iscrizione prioritaria all’Atc non esistono limiti se non quelli previsti dalla normativa generale. I posti giornalieri sono 965 (massimo 18 giornate a testa) in entrata e in uscita; solo chi si sposta in Toscana potrà fruirne per la caccia agli ungulati. Per cacciare nel Lazio serve prenotarsi nel sistema allestito dall’Atc Rieti 1.
Per Toscana, Umbria e Lazio si tratta di una piacevole consuetudine. E non è l’unico accordo in vigore per la stagione 2020/2021: a giugno Lombardia e Liguria avevano sottoscritto un protocollo simile.
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