La gamma d’accesso al mondo Minox condensa caratteristiche tecnologiche evolute in strumenti di pregevole fattura. Articolata in tre proposte destinate ad appassionati dalle caratteristiche differenti, offre tanta sostanza a un prezzo più che equo.
Per il cacciatore significa poco, ma per Minox la parola d’ordine è riposizionamento. Azienda storica – viene fondata nel 1945 a Wetzlar, patria dell’ottica in Germania – conquista subito fama nel settore della fotografia e dell’ottica fotografica. Successivamente si interesserà di ottica da osservazione e di puntamento ed è questo il motivo per cui entra nella sfera di Blaser Group; all’epoca, era il 2013, ancora L&O Group.
Schiacciata dalla concorrenza interna delle ottiche a marchio Blaser, status symbol che si collocano tra le cosiddette premium, si è dovuta reinventare e oggi si propone come uno dei produttori di riferimento nel settore intermedio. Smart optics, smart price è la parola d’ordine che la definisce come approccio di marketing a partire dal marzo di quest’anno e ne sancisce appunto il riposizionamento in una fascia di mercato molto popolata e talvolta usurpata.
Una gamma articolata
Nel settore delle ottiche di puntamento, Minox ha segmentato la propria offerta tra le gamme Pro, Long-Range e All-rounder, cui appartiene lo strumento qui descritto. A sua volta la gamma generica o universale, come preferisco pensarla, è articolata in tre articoli accomunati da un fattore zoom di 1:5x; per la caccia in battuta è presente un buon 1-5×24; chi necessiti di un discreto numero di ingrandimenti e una campana capace di convogliare la massima quantità di luce potrà optare per il 3-15×56; chi invece desideri una vera ottica intermedia potrà scegliere questo 2-10×50.
Caratteristica del Minox 2-10×50 in test è il tubo da 30 mm, consono agli standard europei e alla maggior parte degli anelli disponibili a casa nostra. La campana ha un diametro sufficientemente sviluppato da garantire una buona funzionalità anche in condizioni di luce critica e l’ottimo valore associato alla trasmissione luminosa (94%) facilita l’acquisizione del bersaglio alle prime luci dell’alba e alle ultime della sera. Questo significativo valore è ottenuto tra gli estremi di 580 e 630 nanometri che, nello spettro, coincidono alle lunghezze d’onda tra il giallo-verde e l’arancione, frequenze critiche nel tipico contesto naturale.
Un trattamento multistrato di qualità e doti meccaniche di ottimo livello, supportate da un oculare dalle dimensioni generose, permettono di sfruttare una pupilla d’uscita decisamente ampia con un valore di estrazione pupillare superiore alla media.
Alluminio di disegno europeo
Lo chassis del Minox 2-10×50 è realizzato in alluminio ed è denotato da un disegno prettamente europeo. L’ampia campana anteriore e il massiccio oculare sono ben raccordati al tubo centrale. Un anello argentato posto sull’obiettivo porta l’indicazione che questa lente è totalmente realizzata in Germania, certamente un bonus rispetto a tanti altri prodotti dalle prestazioni similari. Il trattamento di ossidazione anodico, molto ben realizzato, impreziosisce il tutto.
Sull’oculare sono disposte la ghiera per la regolazione degli ingrandimenti, in metallo, e quella per la correzione diottrica (tra -3 e +2,5 diottrie). Sia l’oculare – che presenta uno spigolo in metallo un po’ tagliente, a mio avviso migliorabile – sia la filettatura dell’obiettivo portano l’anello adattatore per i tappi a scatto Tenebraex dal caratteristico profilo che onestamente non mi fa impazzire: appesantiscono il sistema e inseriscono un elemento di fastidio. I tappi sono comunque molto funzionali.
Elettronica al servizio del cacciatore
Il reticolo del Minox 2-10×50 è posizionato sul secondo piano focale ed è un classico German 4 con punto rosso illuminato, ben definito. L’intensità del punto è regolabile su otto posizioni mediante rotazione della torretta di sinistra; un selettore posizionato all’interno dell’alloggiamento delle batterie (2 accumulatori a bottone tipo CR 2032) consente di scegliere tra due curve di illuminazione differenti. Un sensore di movimento provvede a mettere il sistema in stand-by per un massimo di due ore quando l’arma sia inclinata di 45° verso destra, verso sinistra e verso il basso o di 75° verso l’alto.
Manca la regolazione della parallasse, elemento spesso assente nelle ottiche intermedie, ma disponibile nell’ottica più estrema di questa gamma. Due coperchi dal profilo molto contenuto proteggono le torrette destinate alla regolazione di alzo e deriva. Gli interventi procedono a passi di un terzo di Moa, quindi un centimetro a 100 metri. La regolazione si estende su un intervallo di 200 centimetri a 100 metri (67 Moa) sia sull’asse verticale sia su quello orizzontale.
A richiesta si possono applicare le torrette esposte Fra (Fast reticle adjustment), azzerabili, con indicatori in mrad (ogni scatto corrisponde a un centimetro a 100 metri). Dettaglio interessante, questo cannocchiale Minox 2-10×50 è disponibile anche in versione con Z-Rail.
Con un prezzo appena inferiore ai 1.500 euro, l’all-rounder della gamma base di Minox si presenta come una scelta coerente per chi necessiti di un’ottica intermedia di qualità.
La scheda tecnica del Minox 2-10×50
Produttore: Minox
Modello: All rounder 2-10×50
Ingrandimento: 2-10x
Diametro obiettivo: 50 mm
Diametro pupilla d’uscita: 11,4-5,2 mm
Estrazione pupillare: 100 mm
Reticolo: #4
Posizionamento reticolo: secondo piano focale
Regolazione: un terzo di Moa
Campo visivo (a 100 metri): 18,9-4 m
Peso: 650 g
Lunghezza: 335 mm
Diametro tubo centrale: 30 mm
Prezzo: 1.499 euro
Sito produttore
Distributore: Blaser Group
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