Lo studio sulla migrazione della beccaccia sviluppato da Fidc e Amici di Scolopax si basa sulla telemetria satellitare.
La migrazione della beccaccia ha qualche segreto in meno. Da adesso infatti chi ama la regina ha a disposizione uno studio che si fonda sui dati raccolti con la telemetria satellitare.
Ha visto la luce “Inter-individual variation and consistency of migratory behaviour in the Eurasian woodcock”: la ricerca, che analizza il comportamento migratorio della beccaccia, è adesso consultabile anche online. Allo studio, ideato tra il 2009 e il 2010 all’interno di “Scolopax Overland”, si sono dedicati gli Amici di Scolopax e l’ufficio Avifauna migratoria della Federcaccia sotto la direzione di Lorenzo Carnacina e in collaborazione con l’Università di Padova e la Regione Veneto.
Migrazione della beccaccia: i contenuti dello studio
I ricercatori hanno innanzitutto analizzato il comportamento migratorio della beccaccia. Una volta compreso che cosa lo influenzi, quali siano le rotte, quali le date, hanno tentato di capire come possa variare se si considerano soggetti diversi o lo stesso soggetto in viaggi successivi. Una delle risposte? Le beccacce tendono a ripetere gli stessi percorsi, ma non necessariamente negli stessi periodi. E i selvatici che svernano in Italia vanno a riprodursi soprattutto nella Russia centrale. I dati sono già stati forniti alla Commissione europea per l’aggiornamento dei key concept: suggeriscono infatti che la migrazione prenuziale slitti a febbraio.
Federcaccia assicura che il progetto continuerà e fa sapere che a breve sarà disponibile la traduzione integrale del documento.
Gli autori dello studio sulla migrazione della beccaccia
La ricerca è firmata da Alessandro Tedeschi, Michele Sorrenti, Michele Bottazzo, Mario Spagnesi, Ibon Telletxea, Ruben Ibàñez, Nicola Tormen, Federico De Pascalis, Laura Guidolin e Diego Rubolini.