L’Arcicaccia chiede al governo una mappa ufficiale delle zone umide, nelle quali dallo scorso 15 febbraio è vietato l’impiego delle munizioni in piombo.
Dopo la circolare che circoscrive il divieto di usare munizioni in piombo, per l’Arcicaccia si rende necessaria una mappa ufficiale delle zone umide italiane; il governo deve dunque confrontarsi con le Regioni e adottare un decreto che individui le aree soggette alle restrizioni e che imponga una tabellazione adeguata sin dalla fascia di sicurezza, ampia 100 metri. Solo in questo modo si riduce il rischio che i cacciatori possano «incorrere in sanzioni frutto d’interpretazioni scorrette da parte degli organi di vigilanza»; stanno infatti circolando alcune mappe ufficiose che «non suffragate dalla normativa» rischiano di generare «confusione e contenziosi seri».
La lettera è rivolta a Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente del governo Meloni. L’ha firmata Christian Maffei, presidente nazionale dell’Arcicaccia, che ritiene che «la mappatura non dovrebbe essere particolarmente difficoltosa»; sicuramente «tante delle zone umide risulteranno già interdette alla caccia oppure interessate da disposizioni regionali che già vietavano l’uso di munizioni in piombo».
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