Domani la commissione Giustizia della Camera esaminerà quattro disegni di legge sul maltrattamento animale.
A fine gennaio ai tre presentati da Michela Vittoria Brambilla (Noi moderati), Devis Dori (Verdi-Sinistra) e Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia) è stato associato anche quello firmato dal leghista Francesco Bruzzone (sua la proposta di ritoccare la legge 157/92 sulla caccia): saranno dunque quattro i ddl sul maltrattamento animale che la commissione Giustizia della Camera (la presiede Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia) discuterà domani, primo punto all’ordine del giorno.
I quattro disegni di legge sono accomunati da un aumento delle sanzioni per chi maltratta gli animali; quello a firma Brambilla intende anche disporre la sospensione della licenza di caccia, da uno a sei anni, a chi si rende colpevole di maltrattamento animale («lesioni, sevizie, [imposizione] di comportamenti, fatiche o lavori insopportabili»).
Una stretta sui collari
Oltre che sulle pene, sulla vigilanza (aumentato il campo d’azione delle guardie zoofile, non più soltanto gli animali d’affezione) e sull’affidamento in caso di morte del proprietario o separazione dei coniugi, Bruzzone si concentra esplicitamente anche sui collari «che arrecano malessere immotivato all’animale» (elettrici, elettronici, con le punte, a strozzo, a semistrozzo; non però quelli Gps, consentiti) proponendo di vietarne importazione, la vendita, la detenzione, l’utilizzo e la cessione.
In caso d’approvazione, chiunque sia in possesso d’un collare vietato avrà a disposizione un mese per consegnarlo al servizio veterinario dell’Asl, che provvederà a distruggerlo. A meno che l’utilizzo del collare non costituisca un reato, sono previste soltanto sanzioni amministrative (da 500 a 5.000 euro alla prima violazione, il doppio in caso di recidiva; sospensione della licenza, da sei mesi a due anni, se la violazione è commessa nell’esercizio d’attività d’impresa).
Bruzzone propone inoltre di riconoscere l’assistenza veterinaria di base gratuita (1.000 euro annui per nucleo familiare, fino a dieci milioni complessivi) per chi, proprietario d’animali d’affezione, sia collocato nella prima fascia di reddito Isee.
In commissione Giustizia la maggioranza è appannaggio della destra di governo. Su trentuno commissari infatti Fratelli d’Italia ne esprime nove, la Lega cinque, Forza Italia tre, Noi moderati uno (totale diciotto), il Partito democratico cinque, il Movimento 5 Stelle quattro, Azione, Italia Viva e Verdi-Sinistra uno a testa; il trentunesimo commissario è Francesco Gallo del gruppo misto, non iscritto ad alcuna componente politica.
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