È stato incardinato in commissione Giustizia il ddl sul maltrattamento animale presentato dai senatori 5 Stelle Gianluca Perilli e Alessandra Maiorino. Non irrilevanti le modifiche per i cacciatori.
Divieto di utilizzare collari elettrici ed elettronici, pene più alte e quindi niente oblazione se si viola la 157/92, abrogazione dell’articolo 842 del codice civile: il ddl Perilli – Maiorino sul maltrattamento animale tocca, direttamente o indirettamente, anche i cacciatori. Lo si è scoperto leggendo il testo e la relazione introduttiva, disponibili sul portale del Senato dopo che il disegno di legge è stato incardinato in commissione.
In caso di maltrattamento animale, a rischio sospensione non ci sono più solo le licenze di trasporto, commercio e allevamento, ma anche “di attività circense [e] caccia”. La sospensione può durare da due a sei anni. E, in caso di recidiva, è disposta “l’interdizione perpetua”. Ossia mai più a caccia.
Pene più alte poi per chi viola la legge quadro sulla caccia. Soprattutto: la trasformazione “della pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda nella pena congiunta dell’arresto e dell’ammenda” impedisce di applicare l’istituto dell’oblazione. In caso di violazione della legge sulla caccia, la licenza potrà essere sospesa fino a un massimo di 5 anni – ora sono 3. Il ddl sul maltrattamento animale punisce inoltre l’abbattimento di fauna protetta con la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 6.000 a 60.000 euro. E abolisce l’articolo 842 del codice civile, quello che consente l’accesso ai fondi per l’esercizio della caccia.
No a collari elettrici ed elettronici nel ddl sul maltrattamento animale
E poi la stretta sui collari. All’articolo 10, il ddl Perilli – Maiorino vieta “di importare sul territorio nazionale, vendere, detenere, utilizzare o cedere a qualunque titolo collari elettronici [e] collari elettrici”. Non rientrano nel divieto “i collari dotati unicamente di sistema satellitare GPS”. Se e quando la legge sarà approvata, chi possiede un collare elettrico o elettronico avrà un mese di tempo per consegnarli al servizio veterinario dell’Asl, “che provvederà alla loro eliminazione”.
Pesanti le pene: sanzione amministrativa da 500 a 25.000 euro, raddoppiata in caso di recidiva. E, qualora la violazione sia commessa da un’impresa, sospensione della licenza da 6 mesi a 2 anni. In caso di recidiva scatterà la revoca della licenza.
Ora, è vero che la maggioranza è affaccendata in ben altre vicende. Ma il Movimento 5 Stelle punta molto sul provvedimento, lo dimostra la ricca partecipazione dei ministri – c’erano Grillo, Costa e Bonafede – alla conferenza stampa di presentazione. Diventa allora inevitabile capire quale sia la posizione in tema delle altre forze politiche. E soprattutto di una, che con i 5 Stelle condivide responsabilità di governo. Che ne pensa la Lega di questo ddl sul maltrattamento animale?