La commissione Giustizia della Camera ha approvato un emendamento della maggioranza al ddl Brambilla sul maltrattamento animale.
Si potrà capirne la portata concreta soltanto nelle prossime discussioni o addirittura nel momento in cui, diventato legge, ci sarà da applicarlo in tribunale, ma non sarebbe sbagliato sottovalutare il voto della commissione Giustizia della Camera che discutendo il ddl Brambilla sul maltrattamento animale ha approvato a maggioranza due emendamenti identici (li hanno presentati Maria Carolina Varchi di Fratelli d’Italia e sei deputati della Lega, Francesco Bruzzone il primo firmatario) per circoscriverne l’ambito d’applicazione.
L’ex ministra Michela Vittoria Brambilla intendeva infatti abrogare l’articolo 19-ter delle disposizioni di coordinamento e transitorie per il codice penale (le si trovano in un decreto regio che, più volte modificato negli anni, è in vigore da quasi un secolo), e dunque punire i delitti contro il sentimento per gli animali anche in quei settori regolati da leggi speciali (caccia, pesca, allevamento, trasporto, macellazione, sperimentazione scientifica, attività circense).
Nonostante il voto contrario del Movimento 5 Stelle (per Valentina D’Orso la nuova formulazione «non consente di fare alcun passo in avanti rispetto alla normativa attuale») e di Verdi-Sinistra, questo riferimento invece salta.
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