Il ministro dell’Agricoltura rinvia al futuro (prossimo?) la riforma della legge sulla caccia.
La legge 157/92 va rivista, ma non con una serie di emendamenti al decreto agricoltura; nel corso della discussione al Senato (sul provvedimento il governo ha posto la fiducia) il ministro Francesco Lollobrigida si è «assunto la responsabilità» di dire che ci saranno occasioni per discutere nel merito della riforma della caccia e delle sanzioni per chi ne ostacola la pratica.
Il governo, ha detto, ha ascoltato l’invito a circoscrivere gli interventi soltanto alla gestione del cinghiale (tre i passaggi: caccia di selezione estesa fino a mezzanotte; liberalizzato l’impiego dei visori notturni; aumentata la durata della stagione per la braccata).
Il mondo venatorio a questo punto s’aspetta che il governo faciliti la discussione del ddl Bruzzone, che da mesi è bombardato dall’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle deciso a impedirne l’avanzamento.
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