La Libera Caccia ha intenzione di presentare ricorso contro il piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna.
Lo ritiene il frutto d’una «scelta intollerabile» della Regione, che tanto più facilmente avrebbe potuto aumentare il carniere a caccia: pertanto la Libera Caccia sta predisponendo un ricorso, motivato su due piani («scientifico ed etico»), contro il piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna, sul quale il centrodestra (è maggioranza a Roma, opposizione a Bologna) s’è già espresso.
Sono forti le parole con cui Paolo Sparvoli, che della Libera Caccia è il presidente nazionale, commenta il provvedimento: nella sua nota s’alternano «strage» («inaccettabile per la scienza e la morale»), «una bestemmia non solo per i cacciatori», «una disgustosa soppressione di massa», «un’assurda crociata di sterminio».
Annunciando il ricorso, Sparvoli contesta il silenzio dell’Ispra, dei partiti di maggioranza in Emilia Romagna, «degli anticaccia viscerali del Movimento 5 Stelle e di Verdi-Sinistra», e di «molte importanti associazioni venatorie»: chi non prende posizione, scrive, è «corresponsabile».
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