Sono ben sei i disegni di legge sulla caccia presentati in parlamento nei primi giorni della XIX legislatura.
La XIX legislatura è iniziata da meno di due settimane e sono già sei i disegni di legge sulla caccia depositati in parlamento; peraltro di nessuno è ancora disponibile il testo, ma il titolo e il nome del firmatario ne suggeriscono il senso con una certa chiarezza.
Ben tre li ha presentati Michela Vittoria Brambilla (gruppo misto), nota per l’estrema vicinanza al mondo animalista; la sua intenzione è modificare pesantemente la gestione della caccia in Italia. Con il ddl 27 vuole infatti abolire (ci avevano già provato i 5 Stelle nella scorsa legislatura) l’articolo 842 del codice civile, quello che consente ai cacciatori l’accesso ai fondi privati; il ddl 54 intende emendare la 157/92 nella parte in cui definisce inizio e fine della stagione venatoria, vietare la caccia con l’accompagnamento di minori e modificare la disciplina del rilascio del porto d’armi venatorio.
Il ddl 37 riguarda invece prevalentemente chi caccia all’estero; punta infatti ad ampliare i divieti d’importazione ed esportazione dei trofei appartenenti a specie protette. Si teme che sia orientato a imporre restrizioni anche il ddl 11 presentato dalla senatrice Julia Unterberger (Svp); riguarda anche la caccia, ma s’intitola “disposizioni in materia di tutela degli animali”.
Due ddl dalla Lega
Va più sul tecnico Francesco Bruzzone (Lega): il ddl 136 da lui firmato intende infatti modificare la legge quadro sulla caccia negli articoli che riguardano i piani faunistico-venatori regionali e la valutazione d’incidenza ambientale; è presente però anche un passaggio sul controllo faunistico, verosimilmente sulla lista delle figure coinvolgibili.
Anche il sesto ddl, il 176, proviene dal gruppo parlamentare della Lega; l’ha firmato la deputata Silvana Andreina Comaroli che intende legiferare sulle competenze di prefetti, presidenti di Regione e di Provincia, sindaci, questori e Camere di commercio.
In attesa che siano pubblicati i testi ufficiali, ci si può però già sbilanciare e dire che difficilmente la maggioranza uscita dalle elezioni del 25 settembre approverà provvedimenti contro i cacciatori.
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