Sono tanti gli emendamenti che tentano d’introdurre la gestione faunistica nella legge di bilancio 2022.
Del vaccino contraccettivo per i cinghiali si è già detto (e riso, o pianto), ma non è l’unico emendamento che tenta d’introdurre la gestione faunistica nella legge di bilancio 2022. Sono ben tre (162.0.3, prima firma Vallardi; 165.0.49, Taricco e Biti; 165.0.50, Caligiuri e Berardi) gli emendamenti con cui la quinta commissione del Senato propone di modificare l’articolo 19 della legge quadro coinvolgendo nelle operazioni di controllo faunistico anche i proprietari e i conduttori di fondi dotati di porto d’armi sportivo e i cacciatori formati. Calandrini e De Carlo chiedono poi di rifinanziare (25 milioni per il 2022, 25 per il 2023) il fondo nazionale per il contrasto alla proliferazione del cinghiale; da più parti arrivano proposte sul progetto per la cura e il recupero della fauna selvatica.
Occhio però all’emendamento 157.0.6, prima firmataria De Petris: si chiedono restrizioni all’importazione dei trofei di caccia se riguardano specie elencate negli allegati A, B, C e D del regolamento europeo 338/97. Le sanzioni proposte sono elevatissime, ammenda fino a duecentomila euro e reclusione fino a due anni. Vedremo come procederà la discussione in aula; c’è da capire se il governo blinderà con la fiducia un maxiemendamento sostitutivo dell’intero testo e quali proposte eventualmente accoglierà.
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